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Gli Oscar compiono 90 anni

Scritto da il 6 Marzo 2018

QT Places Error: the selected post type doesn't exists or is not active in the plugin settings.“È un nuovo giorno a Hollywood”, queste le parole di Jodie Foster, una delle presentatrici della 90° edizione degli Oscar. Queste anche le parole che sintetizzano una edizione dell’Academy un po’ noiosa, ma in cui diritti civili e temi politici hanno fatto da protagonisti e in cui si è voluta inaugurare la Hollywood del dopo Weinstein. Il comico Jimmy Kimmel, infatti, confermato per la seconda volta alla conduzione della prestigiosa cerimonia, ha regalato alla serata pochi istanti di ilarità per dare invece spazio a momenti di riflessione, già nel monologo di apertura in cui ricorda che l’Academy ha espulso Harvey Weinstein e sottolinea i passi avanti di Hollywood su diversità di genere e di razza. Cita il successo al botteghino di Black Panther, il film della Marvel sul primo supereroe di colore, ricorda che quest’anno c’è la prima donna nominata per la migliore fotografia e che Greta Gerwig è in corsa come regista, lamentandosi del fatto che solo l’11% dei film è diretto da donne.
Di sicuro il livello qualitativo dei film in gara, e di chi ha poi effettivamente ha vinto, è stato superiore ad altri anni che erano stati invece catalizzati su un paio di titoli. C’è stata una distribuzione più democratica dei premi, e ci risulta difficile non pensare che anche questa sia stata una scelta in un certo senso “politica”.
Ad ogni modo, a trionfare, in un’edizione la cui parola chiave possiamo definire “Inclusion” è stato senza dubbio The shape of water, che ha portato a casa quattro statuette tra cui le due più prestigiose, miglior regia e miglior film. Un film che parla di amore e diversità, di amore per la diversità.
A seguire, miglior film straniero è il cileno Una donna fantastica, sulla storia di una transessuale, interpretata da Daniela Vega, che è anche la prima presentatrice trans nella storia degli Oscar. Ed ecco il secondo filo conduttore tra le vittorie di quest’anno: la latinità. Vediamo vincere qui un film cileno e a seguire il miglior film di animazione Coco, che è una celebrazione della tradizione messicana. Queste le parole di Guillermo Del Toro, miglior regia: «Sono un immigrato. Credo che la cosa più grande che possa fare il cinema sia cancellare le linee tracciate nella sabbia. Dobbiamo continuare a farlo, anche se il mondo ci dice di scavarle ancora più profonde» e continua «Voglio dire a tutti quelli che sognano di usare il genere e la fantasia per raccontare storie su cose che sono reali nel mondo di oggi, potete farlo. Questa è una porta, apritela ed entrate».

Il “women power” non si è vestito di nero, limitandosi a spillette #Time’sUp per tutti. D’altra parte è il tempo della sostanza, non più della forma. Le star dicono addio al nero e danno il via libera a colori vivaci, total white e scintillii gold. Un inno alla sobrietà, insomma, anche se con qualche eccezione.

Una serie di performance musicali formidabili, poi, tra cui Mary J Blige con “Mighty River”; Andra Day e Common, performer della canzone nominata dal film Marshall, Stand Up For Something, che hanno dedicato la loro esibizione ai Dreamers, i figli degli immigrati irregolari che Trump vorrebbe cacciare; la meravigliosa performance di Eddie Vedder con “Room at the Top” durante il momento “in memoriam” e quella invece fortemente commossa di Keala Settle in “This is me” scritta per il film The Greatest Showman diretto da Michael Gracey.

Frances Mc Dormand porta a casa la statuetta come miglior attrice protagonista per un altro film molto politicizzato, Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Ed è indubbiamente suo il discorso più incisivo della cerimonia, in cui invita tutte le donne nominate ad alzarsi in piedi e conclude con due semplici parole “Inclusion rider”, una clausola che gli attori possono decidere di sottoscrivere, che assicura un certo livello di inclusione di minoranze nelle troupe.
Chiamami col tuo nome porta a casa la migliore sceneggiatura non originale.

Film che raccontano storie di diversità di razza, di genere, di sessualità, Il 60% dei presentatori in generale è stato donna, il 51% di colore. Insomma la diversità al centro di Hollywood per questa notte, e che questo sia solo l’inizio.


Di seguito tutti i premi vinti e le categorie.

Miglior film
La forma dell’acqua – The Shape of Water

Miglior regia
Guillermo del Toro, The Shape of Water – La forma dell’acqua

Miglior attrice protagonista
Frances McDormand, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior attrice non protagonista
Allison Janney, I, Tonya

Miglior attore protagonista
Gary Oldman, L’ora più buia

Miglior attore non protagonista
Sam Rockwell, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior film straniero
A Fantastic Woman (Cile)

Miglior film d’animazione
Coco

Miglior corto d’animazione
Dear Basketball

Miglior sceneggiatura originale
Get Out – Scappa

Miglior sceneggiatura non originale
Chiamami col tuo nome

Miglior colonna sonora originale
La forma dell’acqua – The Shape of Water

Miglior canzone originale
Remember me, Coco

Miglior montaggio
Dunkirk

Miglior fotografia
Blade Runner 2049

Miglior scenografia
La forma dell’acqua – The Shape of Water

Miglior costumi

Il filo nascosto

Miglior effetti speciali
Blade Runner 2049

Miglior trucco
L’ora più buia

Miglior effetti sonori
Dunkirk
Miglior documentario
Icarus

 


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